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Sonno di genere: come dormono le donne?

sonno e donne

Donne e uomini dormono allo stesso modo? Non proprio. Il sonno è influenzato non solo da fattori di carattere fisiologico ma anche, e soprattutto, di carattere sociale.
Dal punto di vista fisiologico la donna attraversa nella vita fasi diverse e molto importanti, basti pensare alla gravidanze e al post-parto, che influiscono considerevolmente sul suo modo di dormire. Mentre dal punto di vista sociale spesso sono quelle che si fanno maggior carico del lavoro di cura, dai figli piccoli con frequenti risvegli notturni, ai genitori anziani, che possono anche loro soffrire di disturbi del sonno. Per questo il riposo delle donne è spesso di scarsa qualità, motivo per cui avrebbero bisogno di dormire di più.
Il sonno di una donna che si occupa dei famigliari in questo caso assomiglierà di più a quello di chi lavora nell’assistenza sanitaria, con turni che interrompono il normale ritmo circadiano, aumentando il rischio di insonnia causata proprio dalla breve durata del riposo notturno.
Nel corso della vita di una donna, importanti differenze ormonali e biologiche possono influenzare il sonno e vanno tenute in considerazione le differenti esigenze di riposo rispetto agli uomini.

Quali sono le fasi della vita di una donna che influenzano il sonno?

Ogni fase della vita esige una certa quantità di ore di sonno. Dalle 16 ore dei neonati il fabbisogno diminuisce nella prima infanzia fino alle 9 ore dell’adolescenza, e si abbassa ulteriormente nell’età avanzata.  

Pubertà – Durante questo periodo le necessità di maschi e femmine sono ancora simili, il ritmo circadiano è per entrambi ritardato, si desidera cioè andare a dormire tardi e svegliarsi tardi. Tuttavia in presenza della scuola e di altri impegni questo non è possibile, e si può verificare una diminuzione delle ore di sonno. 

Gravidanza – Questo è un periodo di grandi cambiamenti ormonali ed emotivi spesso intrecciati indissolubilmente fra loro. Se nel primo trimestre il sonno può cogliere ovunque e in qualsiasi momento e la donna percepisce la stanchezza del corpo che lavora assiduamente per creare una nuova vita, nei mesi successivi il riposo può essere influenzato dalle normali preoccupazioni per il nascituro, dal pensiero delle cose da fare e dalla difficoltà nel trovare una posizione ideale per risposare dovendo fare i conti con il corpo che cambia. Inoltre le insonnie che colgono la donna vicino al parto sembrano essere anche preparatorie al ritmo sonno-veglia serrato dei primi mesi di vita del neonato, e quindi improntati a preparare la futura mamma al lavoro che l’aspetta. 

Puerperio e allattamento – La cura di un neonato nei primi mesi di vita può essere molto impegnativa, è una pratica totalizzante che coinvolge entrambi i genitori, ma spesso il carico maggiore spetta alla donna, soprattutto se il bambino viene allattato al seno. Per favorire il riposo della neomamma è bene darle una mano per permetterle di risposarsi quando il bambino riposa. Il sonno in questo periodo subirà spesso interruzioni perché il riposo dei neonati è spesso profondo ma breve e la mamma probabilmente imparerà a dormire “con un occhio aperto” per vegliare sul proprio piccolo. Per favorire il riposo durante l’allattamento si può provare ad allattare da sdraiate, una posizione che permette di prendere sonno più facilmente accanto al proprio bambino. 

Menopausa – Questa fase è notoriamente associata alla perdita di sonno dovuta alle modificazioni ormonali, ma anche all’avanzare dell’età che comporta una naturale diminuzione delle ore di riposo. In questo periodo è ancora più importante prendersi cura della propria salute, con controlli medici, una moderata attività fisica e una corretta alimentazione. 

Over 65 – Oltre i 65 anni i ritmi circadiani subiscono altri cambiamenti portando a soffrire maggiormente di insonnia. Il sonno diventa più leggero favorendo risvegli notturni frequenti e provocando un riposo discontinuo. Come sempre è importante prendersi cura di sé e della propria salute anche con un sistema letto che favorisca un riposo ottimale favorendo la distensione della colonna vertebrale per alleggerire i dolori articolari al risveglio.

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